Una doula in politica
Venezia
24 aprile 2019
Per una politica innovativa, solidale, femminista e ecologista
Lettera aperta di Eugenia Fortuni
Sono una donna nata nel 1978, figlia degli anni di piombo, della crescita economica, dell’ottimismo nutrito dall’indebitamento irresponsabile, del femminismo, della lotta sindacale per la piena occupazione e i pieni diritti dei lavoratori (dipendenti).
Mi sono laureata in Sociologia a Trento, poi mi sono formata costantemente perché sono una persona curiosa, assettata di conoscenze e di crescita personale. I temi a me cari sono prevalentemente quelli dei diritti dell’infanzia e delle donne, i temi del precariato generazionale e naturalmente i temi legati alla tutela dell’ambiente.
Ho fondato e sono la presidentessa dell’associazione Mater Femina, che si occupa di genitorialità a partire dalla gravidanza. Per l’associazione sono anche la coordinatrice dei LED, laboratori educativi innovativi e alternativi alla scuola tradizionale, rivolti a bambini tra i 3 e i 6 anni. Come presidente e coordinatrice mi occupo della programmazione e gestione economica dell’associazione, dell’impianto organizzativo gestionale, ma soprattutto dell’impianto sociologico e educativo che innerva e sostiene le iniziative dell’associazione. Ho costruito e mi impegno ad applicare quella che chiamo “Educazione Generativa”: un approccio che mira a coinvolgere gli adulti, educatori e genitori, in percorsi di crescita personale. L’obiettivo dell’Educazione Generativa è promuovere la solidarietà e la creatività sociale.
Lavoro a contatto con le fatiche dei genitori, in particolare delle madri. Sono una doula e una consulente educativa. Significa che incontro e madri e padri in momenti delicati e significativi della loro esistenza e metto al loro servizio le mie competenze, maturate grazie allo studio, all’esperienza, e soprattutto grazie a uno sguardo critico e attento verso la realtà.
Oggi vi scrivo per comunicare la mia scelta di candidarmi al parlamento europeo con la lista Europa Verde, per i Verdi Europei.
Vivo la politica come un servizio. Un lavoro al servizio delle donne e degli uomini, e ancor di più al servizio delle bambine e dei bambini, che pur non votando, non potendo esprimere necessità e opinioni, hanno diritti, bisogni e problemi cui dare risposta nel tempo presente. Le bambine e i bambini non sono cittadine e cittadini del futuro, loro vivono nel presente, un presente italiano fatto di campagne e città quasi prive di servizi educativi gratuiti, ma piene di inquinamento e di degrado. I minori hanno diritto al futuro, sì, ma soprattutto hanno diritto al presente.
E per dare un buon presente a bambine e bambini ritengo prioritario occuparsi delle madri e dei padri. È prioritario per il nostro paese promuovere politiche sociali che rendano più facile un progetto di vita che comprenda avere figli. C’è bisogno di ingenti investimenti per permettere alle donne e agli uomini di conciliare la vita lavorativa con le responsabilità familiari. Basta alle prese in giro come il “bonus bebè”. Guardiamo a chi in Europa, come Francia e Germania, garantisce con misure strutturali e non una tantum, il diritto a essere famiglia e a essere lavoratrici e lavoratori. Il mio impegno sarà senz’altro volto a promuovere direttive europee che impegnino anche l’Italia a aumentare gli assegni familiari, a darne il diritto anche ai lavoratori autonomi e para subordinati, così come ai genitori disoccupati.
Immagino una fitta rete di servizi per le famiglie e per l’infanzia, a partire dalla gravidanza, dove ci sia la possibilità di usufruire della ricchezza del privato sociale. In Italia abbiamo un terzo settore fatto di persone preparate e determinate, che riescono a ideare e realizzare servizi spesso più innovativi di quanto riesca a fare essere lo Stato con le sue istituzioni fortemente auto-conservative. Il Terzo settore deve diventare un partner privilegiato per le pubbliche amministrazioni, lo Stato deve valorizzarlo e sostenerlo.
Nelle politiche educative e nell’ istruzione intendo dare il mio apporto per la costruzione di servizi nei quali i nostri figli e figlie possano crescere:
- Sani, prima di tutto: significa portare l’educazione all’aria aperta (out-door education) in tutte le scuole e in tutti i servizi educativi; significa anche obbligare scuole e servizi educativi a fornire pasti biologici, a KM zero e di qualità. Ancora, inserire stabilmente l’educazione ambientale nel POF e nei Progetti Educativi degli asili. Ancora, i nostri asili e le nostre scuole devono essere belle, sicure, immerse nel verde.
- Sani, di nuovo, ma sta volta dal punto vista psicologo-relazionale: significa istituire un metodo di selezione del personale docente che oltre al merito accademico e alla posizione in graduatoria, valuti la capacità della persona di instaurare relazioni di qualità con i bambini e le bambine, e istituire monitoraggi e sistemi di prevenzione, per scongiurare il rischio di burn-out del personale educativo. Oltre a ciò, inserire nei Progetti Educativi e nei POF l’educazione emotiva per promuovere il benessere psico-relazionale di bambine e bambini.
- Creativi: gran parte della mia generazione ha dovuto “inventarsi un lavoro”. Le sfide occupazionali non sono certo finite. Anzi le prossime generazioni ancor di più dovranno essere creative e flessibili per collocarsi sul mercato del lavoro. Ecco perchè il pensiero e l’azione creativa vanno promossi si dalla più tenera età.
- Solidali: la solidarietà sociale è ciò che tiene insieme le persone, che fa sì che la conflittualità di classe, generazionale, di genere, etnica non sfoci in atti di aggressività e violenza. Non sto quindi parlando di pietismo o dì beneficenza. La solidarietà è molto di più: è coesione, è educazione degli istinti, è forza e benessere di tutt@. Purtroppo è sotto gli occhi di tutt@ noi quanto questo sentimento di rispetto reciproco stia sempre più sfumando in Italia e in Europa. È urgente che nell’educazione e nell’istruzione entri l’insegnamento alla cooperazione, alla collaborazione e alla solidarietà. Non solo nei metodi di insegnamento ma come modello organizzativo e anche come modello di valutazione di studentesse e studenti.
Care donne, i Verdi sono l’unico partito che si proclama femmista. Insieme ai Verdi mi impegno a promuovere i saperi e le pratiche femminili, ma anche a promuovere una cultura di equità e rispetto verso le donne.
Inoltre la sensibilità dei Verdi, e la mia con loro, è da sempre attenta alle istanze delle comunità LGBT.
Un altro tema a me caro è il Precariato Generazionale. Le generazioni nate negli anni ‘70, ‘80 e ‘90 soffrono gli effetti di una complessa situazione che ha portato la condizione del precariato lavorativo e quindi esistenziale a livelli ormai insostenibili. Mi impegnerò perchè le misure di protezione sociale e di welfare siano estese anche ai lavoratori atipici, autonomi, precari in generale. La flessibilità lavorativa è forse necessaria, ma non per questo possiamo accettare di avere meno diritti, meno i accesso al credito, meno possibilità di avere un progetto di vita da realizzare con la stessa dignità che avevano garantita le generazioni precedenti, solo per sedere nate in un periodo di espansione economica.
Non è così facile lottare per i diritti quando si stenta a arrivare a fine mese e la quotidianità priva di servizi e di reti familiari ci opprime. Nonostante ciò io vi invito a unirvi a me per la tutela e la rivendicazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici precarie.
Abbiamo bisogno di scelte coraggiose, di politiche di riconversione ambiziose che creino lavoro, lavoro verde!
Mi batterò affinché le leggi contro il Consumo del suolo siano più serie, più monitorate nella loro applicazione è più incisive. Il nostro Bel Paese è stato distrutto da un’edilizia sgraziata e irresponsabile, ora basta!
Mi batterò perché il sistema delle Perequazioni Urbanistiche sia davvero rispettato e sia molto più serio e efficace. Se si vuole consumare suolo, e costruire ex- novo, oltre a garantire requisiti Green, bisognerà piantare superfici almeno equivalenti di alberi.
Infine, voglio indicarvi l’elefante invisibile, l’inquinamento e cambiamenti climatici. Continuiamo a vivere e progettare la nostra quotidianità come se non lo vedessimo. Eppure c’è ed sempre più grande, quanto un’elefante appunto! Se non ne prendiamo atto immediatamente, l’elefante ci schiaccerà. Sappiamo che non possiamo più aspettare per cambiare abitudini di vita (usare i mezzi pubblici, rinunciare ai carburanti fossili, ridurre in maniera drastica l’utilizzo della plastica). Insieme possiamo coltivare il coraggio di fare scelte forti, sia nel nostro stile di vita, sia nelle scelte politiche e economiche. Col tuo sostengo, il mio impegno verso un’Europa più Verde sarà ancora più forte.
Eugenia Fortuni
Contatti: eugeniafortuni@gmail.com
Facebook: @VerdiMetropolitantiVe
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